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Le aziende locali e i principi IAS/IFRS

Il 30/04 scade il termine fissato per l’approvazione dei bilanci societari. E’ una scadenza fondamentale nella gestione dei processi economico-finanziari di ogni società, che richiede grandi sforzi operativi e amministrativi. In questa occasione gli amministratori sono chiamati a fare scelte di fondo, che possono provocare effetti rilevanti ai fini dell’elaborazione dei prospetti contabili di rendicontazione civilistica e fiscale.
Negli ultimi anni la concezione dello strumento contabile di bilancio si è molto modificata, per effetto della pressione finanziaria sulle gestioni aziendali e per effetto della globalizzazione dei mercati, di cui le istituzioni europee hanno cercato di farsi carico accelerando sulla strada della standardizzazione delle prassi economico-amministrative nell’ambito dei paese aderenti all’Unione.
A partire dal 2005 le società quotate sui mercati regolamentati europei devono obbligatoriamente utilizzare i principi contabili internazioni per l’elaborazione dei loro bilanci, ma non sono le sole società cui fa capo un tale obbligo. In generale, possiamo dire che l’intero sistema di istituzioni economico-finanziarie deve utilizzare i principi IAS/IFRS nella redazione del bilancio, sia individuale che consolidato. Hanno quindi l’obbligo IFRS oltre alle società quotate, anche le società non quotate ma emittenti strumenti finanziari diffusi tra il pubblico, le banche, le finanziarie, le SIM, le SGR non quotate e le assicurazioni.
Ci rendiamo conto che l’elenco dei soggetti obbligati all’adozione dei principi IFRS annovera quasi esclusivamente players di livello nazionale, se no addirittura grandi gruppi operanti a livello globale. Perché allora dovrebbe scegliere l’adozione dei principi IFRS un’azienda locale?
La risposta a tale domanda non può prescindere dagli obiettivi che gli amministratori si pongono nella strategia della società. Infatti, la scelta dei principi di redazione di bilancio, e quindi delle valutazioni che ne conseguono, va fatta in riferimento agli obiettivi informativi che si vogliono raggiungere. Non vi è dubbio, infatti, che l’amministratore che guarda al proprio bilancio come strumento necessario al solo fine della distribuzione degli utili e della liquidazione delle imposte resterà sempre legato alla tradizionale funzione del bilancio, per la cui redazione i principi contabili offrono indubbi vantaggi, in termini di costo e di diffusione delle competenze necessarie.
La scelta diventa invece più meditata qualora gli amministratori di una società volessero sviluppare la propria azienda facendo leva sulla gestione finanziaria o su rapporti, sia di natura operativa che finanziaria, con soggetti di livello globale.
Sono vari i casi in cui ad una Società può essere richiesto di avvalersi della facoltà di redigere il proprio bilancio secondo i principi IAS/IFRS. Il più semplice di tali casi si verifica quando la grande industria nazionale o internazionale, quotata sui mercati regolamentati, sceglie i propri fornitori secondo principi altamente selettivi, quali la certificazione di qualità o la certificazione di bilancio secondo i principi internazionali. Può accadere, infatti, che un produttore voglia costruire filiere di produzione di lungo periodo, piuttosto che rapporti di fornitura sporadici. In tal caso sarà necessario valutare le prospettive di continuità operativa degli interlocutori, onde evitare che le difficoltà di un elemento della filiera possano compromettere il funzionamento complessivo del sistema industriale fondato su tale filiera. E’ questo il caso classico in cui un’azienda locale è chiamata a scegliere tra l’alternativa di mantenere i principi contabili nazionali per redigere i propri bilanci, ovvero adottare quelli internazionali per entrare in una filiera produttiva assicurandosi commesse importanti e migliori prospettive di crescita.
Vi è un altro caso in cui l’impresa locale è chiamata a scegliere l’adozione dei principi contabili internazionale: quando si vuole partecipare ad un gruppo di livello internazionale occorre offrire l’informativa necessaria alla redazione del bilancio consolidato della società capogruppo, che in molti casi è una società obbligata all’adozione dei principi IAS/IFRS. Le imprese locali, quindi, che abbiano nel proprio capitale partecipazioni industriali o finanziarie facenti capo a gruppi quotati, non possono esimersi dalla scelta dell’adozione dei principi IAS/IFRS. E’ il caso classico della Società che punta al proprio sviluppo cercando soci industriali in grado di offrirgli nuovi mercati, ovvero partners finanziari capaci di sfruttare al meglio le proprie potenzialità di sviluppo mediante operazioni di Private Equity.
Infine, non possiamo tralasciare la possibilità che un’impresa locale voglia attingere ai mercati finanziari nazionali mediante un processo di quotazione in uno dei segmenti della Borsa valori nazionale. In tal caso la Società sarà obbligata a passare ai principi IAS/IFRS, secondo un processo d’adozione lungo e impegnativo, cui conviene lavorare con largo anticipo rispetto alla data scelta per la quotazione.
In conclusione, possiamo affermare che sono le strategie aziendali a determinare i fabbisogni informativi che il bilancio va a soddisfare e che giustificano il criterio di valutazione adottato e quindi il sistema di Principi contabili applicato. Considerata l’esperienza maturata in questi anni di profondi cambiamenti economici, la strategia di sviluppo e di internazionalizzazione delle imprese locali non potrà che comportare la scelta di adozione dei Principi contabili internazionali di bilancio.

Dr. Saverio Carlo Greco

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