Per l’azione revocatoria della banca non è necessaria la media conciliazione (#in)

Una recente ordinanza emessa dalla prima sezione civile del Tribunale di Varese ha affrontato per la prima volta la questione relativa alla indispensabilità di esperire la media conciliazione prima di adire l’autorità giudiziaria per far dichiarare l’inefficacia di un atto dispositivo compiuto dai debitori in frode ai creditori.
Il Tribunale di Varese ha precisato che è vero che i contratti bancari rientrano in una delle materie per le quali è previsto l’obbligo della previa conciliazione, ma ha precisato che il ricorso alla mediazione non è tuttavia richiesto per la revocatoria chiesta dalla banca, laddove l’azione, nell’ambito di un rapporto di conto corrente, trae origine dai titoli esecutivi infruttuosamente portati in esecuzione e dunque tali da giustificare il ricorso allo strumento di tutela offerto dall’articolo 2901 Cc. Infatti il Tribunale ha chiarito che non si possono dare interpretazioni analogiche o estensive del D.lgs. 28/2010. In esso è previsto che la condizione di procedibilità dell’azione giudiziaria è imposta a «chi intende esercitare in giudizio un’azione relativa ad una controversia in materia di contratti bancari». Nel caso della banca che chiede la revocatoria, invece, il conto corrente è soltanto il punto di partenza: non sono infatti messe in discussione le obbligazioni negoziali che scaturiscono dal contratto oppure la validità o l’efficacia della stipula; l’istituto di credito domanda esclusivamente la revoca degli atti ritenuti lesivi delle sue ragioni creditorie. Con l’azione revocatoria, la banca attiva un mezzo di tutela del diritto di credito e, quindi, la controversia rientra nella materia della conservazione di garanzia patrimoniale per cui deve essere garantito l’accesso immediato al giudice.
Avv. Raffaele Scionti
SLCV

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